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Riqualificazione edificio industriale
Luogo:
Levico Terme, Trento
Anno:
2016-2017
Area:
4500 mq
Stato:
Realizzato
Servizi:
Progetto arch. e DL
Progetto di restyling delle facciate
di una palazzina industriale.
Il progetto in esame si riferisce allo studio di riqualificazione delle facciate del fabbricato industriale denominato “Adige 5”, edificio facente parte del complesso produttivo Adige S.p.a. e Adige SYS S.p.a., sito a Levico Terme e importante realtà a livello mondiale di produzione di macchine per la lavorazione di tubi metallici.
L’azienda, sempre attenta all’innovazione, si realizza sui valori di: tecnologia avanzata, qualità d’immagine, design e attenzione all’ambiente. Dalla volontà di far coesistere in modo armonico questi diversi elementi, la committenza ha maturato il desiderio di mostrare all’esterno ciò che viene realizzato all’interno. È stato così ideato un concept architettonico che garantisce la sintesi tra un mondo altamente tecnologico e l’ambiente naturale circostante. La sfida progettuale non è quella di mascherare o nascondere i grandi “oggetti industriali”, ma far sì che essi dialoghino con il contesto, attraverso un’immagine più amichevole, che parli il linguaggio della leggerezza e del mimetismo.
L’idea progettuale nasce da un’attenta analisi dello stato di fatto, dal desiderio di coniugare i diversi vincoli strutturali e architettonici esistenti con le risorse paesaggistiche attraverso un’architettura tecnologica, dal forte linguaggio visivo, che possa trasmettere il know-how aziendale e donare maggior prestigio al territorio.
L’edificio esistente s’impone alla vista non solo per la sua posizione ma anche per la sua volumetria. L’intervento in oggetto si è focalizzato sul sistema di facciata: i quattro lati dell’edificio vengono rivestiti da una seconda pelle, una sorta di schermatura indipendente che non altera le volumetrie concesse. L’involucro non vuole più essere un elemento di separazione con l’esterno ma un tramite attraverso cui l’edificio si rivela con più pacatezza al contesto. La struttura è costituta da un’intelaiatura metallica a orditura orizzontale e fa da supporto a elementi tubolari in acciaio e alluminio verticali, a sezione quadrata e rettangolare.
A causa degli spazi a disposizione ridotti è stata studiata una soluzione costituita da un doppio ordine architettonico di tubolari: la schermatura aderisce alla facciata fino a 5 metri circa di altezza per poter garantire una regolare fruizione degli spazi di movimento e manovra circostanti, mentre la parte superiore è caratterizzata da uno sbalzo verso l’esterno di circa mezzo metro al fine di garantire la leggerezza, la trasparenza ed il dinamismo richiesti. A loro volta i due ordini vengono ripartiti ulteriormente in sotto-moduli orizzontali. I listelli verticali sono disposti secondo un ordine apparentemente casuale ma, attraverso allineamenti e proporzioni che nascono da un’attenta osservazione del circondario, ne risulta la trasposizione del bosco sull’edificio, arricchito così di movimento, vibrazione, dinamismo e tridimensionalità.
Le diverse colorazioni dei listelli danno vita a molteplici combinazioni cromatiche: le tonalità grigio-verde-marrone sono state studiate per fondersi con il panorama delle montagne circostanti.
Gli effetti visivi di queste facciate sono in grado di trasformare lo spazio e di dare alle superfici il senso della tridimensionalità, richiamando la skyline del profilo montano. Questa sorta di brise-soleil ritma pieni e vuoti, alterna trasparenza e colore, contribuisce ad esaltare la smaterializzazione delle facciate dal basso verso l’alto, in una ricerca di simbiosi con il contesto paesaggistico. Il linguaggio della trasparenza e dell’inconsistenza visiva, garantito dall’utilizzo di materiali quali acciaio e alluminio, si coniuga a resistenza e leggerezza. La funzione della schermatura architettonica è di tipo puramente estetico, non incide su alcun parametro urbanistico, volumi o destinazioni d’uso, essendo un intervento di tipo reversibile e indipendente dal punto si vista del montaggio.